Federalismo fiscale e disuguaglianze territoriali: il ruolo dell’Economia Civile

Il volume “Federalismo fiscale e disuguaglianze territoriali” raccoglie e approfondisce i temi della XI edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, fra gli autori dei contributi: Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Luca Antonini, Pierpaolo Donati, Pier Angelo Mori, Pier Luigi Sacco, Giuliano Poletti, Vincenzo Mannino, Gregorio Arena, Nereo Zamaro, Gabriella Fazzi, Chiara Saraceno, Giovanni D’Alessio, Alessandro Messina, Enrico Giovannini e tanti altri.

Il tema della XI edizione

Lo scenario sociale ed economico attuale pone fortemente in evidenza, a distanza di oltre quattro anni dall’inizio della crisi, il problema delle disuguaglianze, questione che la riforma del Federalismo fiscale (legge delega n. 49/2009) aveva l’obiettivo di affrontare anche attraverso il coinvolgimento del Terzo settore, in forza della previsione (art. 2) di una valorizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale.

Se da un lato, quindi, l’opportunità per i soggetti dell’Economia civile di aumentare il proprio spazio d’azione attraverso il consolidamento dei diversi modelli regionali di welfare, è andata scemando, dall’altro si sono accentuate le caratteristiche preesistenti nei territori per cui le disuguaglianze storicamente sono cresciute e si sono diffuse e, di conseguenza, sono state ancor più evidenziate le problematiche sociali ed economiche all’interno delle quali l’Economia civile può dare il proprio contributo nel trovare soluzioni.

Come dimostrato da un recente rapporto OECD (2011), inoltre, “la disuguaglianza dei redditi tra le persone in età lavorativa è aumentata drasticamente nei primi anni Novanta e da allora è rimasta a un livello elevato, nonostante un leggero calo verso la fine del primo decennio degli anni duemila. La disuguaglianza dei redditi in Italia è superiore alla media dei Paesi OCSE, più elevata che in Spagna ma inferiore che in Portogallo e nel Regno Unito. Nel 2008, il reddito medio del 10% più ricco degli italiani era di 49 mila e 300 euro, dieci volte superiore al reddito medio del 10% più povero (4 mila e 877 euro) indicando un aumento della disuguaglianza rispetto al rapporto di 8 a 1 di metà degli anni Ottanta”.