L’economia civile come berillo intellettuale

Pur con le diversità delle posizioni in campo, è un fatto che la riconsiderazione dei fondamenti del modello di economia di mercato oggi dominante costituisce uno dei temi di maggior interesse e di più aspro confronto del dibattito culturale e filosofico odierno.

I mercati – che sono il precipitato di sistemi di valori e di progetti politici – non sono tutti uguali.

C’è un mercato che riduce la diseguaglianza sociale e uno che invece la fa lievitare. Il primo si dice civile, perché dilata gli spazi della civitas mirando ad includere tendenzialmente tutti; il secondo è il mercato incivile, perché tende a escludere e a mantenere in esistenza le “periferie esistenziali”.

Nell’attuale modello di capitalismo finanziario svolge la funzione egemonica il secondo tipo di mercato, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: le diseguaglianze sociali aumentano in una misura ignota alle epoche precedenti; la democrazia è posta al servizio del mercato; il degrado ambientale avanza a ritmi non più sostenibili; e altro ancora.