Nuovo Welfare e valore aggiunto dell’economia sociale

E’ opinione oramai ampiamente diffusa che le organizzazioni dell’economia sociale rappresentino soggetti rilevanti per lo sviluppo socio-economico delle società avanzate. Una prima autorevole indicazione a tale riguardo ci arriva dall’Europa, a partire dalla Risoluzione del Parlamento Europeo “Rapporto sull’Economia Sociale”, approvato il 19 febbraio 2009, che chiede espressamente alla Commissione di riconoscere il ruolo essenziale dei soggetti dell’Economia Sociale e di adottare misure per garantirne il sostegno finanziario e lo sviluppo, semplificando il processo di costituzione di tale tipologie di imprese.

La forza di tale riconoscimento, che si colloca nella prospettiva della costruzione di un nuovo Welfare, risiede nello specifico riconoscimento dell’apporto che l’economia sociale garantisce alle moderne società, ossia quello di sviluppare la qualità della dimensione sociale della sfera pubblica rafforzandone ad un tempo la dimensione economica.

Il focus sulla capacità di sviluppo economico delle organizzazioni dell’economia sociale è ripreso anche nel recente Single Market Act della Commissione Europea. L’obiettivo di costruire un mercato unico competitivo a livello europeo prevede, negli intenti della Commissione, un ruolo decisivo delle organizzazioni dell’economia sociale ed in particolare dell’imprenditorialità sociale. Sono, infatti, proprio queste imprese che, più di altre, si avvicinano al concetto di sviluppo sostenibile quale paradigma sottostante l’agire economico e sociale.
Il crescente riconoscimento della rilevanza sociale ed economica delle organizzazioni dell’economia sociale, nonché l’interesse per il tema della sussidiarietà, va posto in relazione con l’esigenza di definire nuove ed efficaci politiche di Welfare, finalizzate in particolare al superamento della crisi del modello dualistico Stato-Mercato.