20 – Le rivalutazioni libere nei bilanci di fondazioni e di altri soggetti non profit

La rivalutabilità libera di beni patrimoniali.
La casistica della rivalutazione libera, in bilancio, dei beni immobiliari è ben lungi dal poter sintetizzare, anche solo tematicamente, l’integralità della problematica contabile dei soggetti non profit. La stessa però, secondo noi, costituisce per versi propri un’ipotesi paradigmatica elementare di estremo interesse pratico, in ragione della diffusa collocazione di beni “plusvalenti”, specialmente immobiliari, nei patrimoni effettivi dei soggetti in parola, nonché dei risvolti di principio che comunque riguardano l’argomento e che lo collegano strettamente alla dimensione riflessa della struttura imprenditoriale che può coesistere, sul piano delle scelte contabili in senso ampio, con il profilo non profit del soggetto stesso.

L’obiettivo di una corretta valutazione contabile dei beni patrimoniali, che nel caso menzionato viene prevalentemente ad implicare l’eventualità di un adeguamento “in crescita” dei dati storici contabili, nell’ottica moderna implicante un’attenzione sempre più analitica verso i documenti che sintetizzano la consistenza delle varie entità (cioè i bilanci, in parole più povere), rappresenta sempre di più un fattore incentivante verso il suddetto rinnovo incrementale delle valorizzazioni, suscitando delicate implicazioni, anche di un certo livello.