62 – Oltre la crisi nella società del rischio: il ruolo dell’economia civile

Introduzione

Veniamo da un’epoca storica, quella della rivoluzione industriale, che ha generato un progresso senza precedenti in termini di benessere economico e di indicatori sociali se consideriamo i dati a livello globale. L’aspettativa media di vita della popolazione è aumentata nel corso da 51 a 68 anni per le donne e da 48 a 63 anni per gli uomini dal 1960 al 2000.

Sebbene in valori assoluti il numero dei “poveri” sia rimasto pressoché stabile, l’impetuosa crescita della popolazione mondiale ha significativamente ridotto questa quota dall’84 percento del 1820 al 23 percento circa del 2000 come percentuale sulla popolazione complessiva (passata nel frattempo da circa un miliardo a 6 miliardi e mezzo).

Guardando dunque al lungo periodo ci accorgiamo che l’epoca storica in questione ha significativamente aumentato il benessere della popolazione mondiale pur creando oggi nuovi rischi e sfide che ci interpellano profondamente (lo zoccolo duro di una fascia rilevante di popolazione in condizioni di povertà estrema, la minaccia ambientale, il paradosso dell’infelicità, della crisi di relazioni e della progressiva perdita di senso nelle società occidentali).

Il modello su cui si basa questo sviluppo richiede però, per poter funzionare, alcuni importanti “sacrifici” che in larga parte spiegano le sfide e i problemi di oggi.

Keywords: economia civile, benessere economico, rischi