9 – Gratuità e agire economico: il senso del volontariato

Introduzione 
E’ possibile pensare al volontariato non più soltanto come strumento per colmare le carenze del welfare state – come finora è stato in gran parte – ma come un agire il cui senso è quello di contribuire a cambiare il modo d’essere delle istituzioni economiche?

E’ intorno a questo interrogativo che ruotano le considerazioni che vado a svolgere in questo scritto.

Anticipo la tesi: nelle attuali condizioni storiche la missione specifica e fondamentale ad un tempo del volontariato è quella di costituire la forza trainante per la propagazione, nelle sfere sia politica sia economica, della logica della gratuità e dell’etica del bene comune.

Se invece il volontariato si accontenterà di svolgere meri ruoli di supplenza delle pubbliche istituzioni oppure si limiterà a presidiare la nicchia che con meritato successo è riuscito a conquistarsi fino ad oggi – magari pretendendo per sé lo status di un improbabile quarto settore – allora sarà difficile che esso possa scongiurare una lenta eutanasia.

E ciò per l’ovvia ragione che per assolvere a tali compiti bastano – e avanzano – la filantropia compassionevole, per un verso e lo Stato benevolente, per l’altro verso.