Una crisi di senso, dunque di direzione

Due sono i tipi di crisi sistemiche che è possibile identificare nella storia delle nostre società: dialettica l’una, entropica l’altra. (Delle crisi congiunturali per certi aspetti funzionali ad una economia di mercato non mette conto dire tanto sono numerose e ben note). Dialettica è la crisi che nasce da un grave conflitto di interessi che prende corpo entro una determinata società la quale non riesce, per una ragione o l’altra, a comporre.

Una tale crisi contiene, al proprio interno, i germi o le forze del proprio superamento. Esempi storici e famosi di crisi dialettica sono quelli della rivoluzione americana, della rivoluzione francese, della rivoluzione d’ottobre in Russia nel 1917.

Entropica, invece, è la crisi che origina da un serio conflitto di valori oppure da un conflitto d’identità. Essa tende a far collassare il sistema, per implosione, senza che dall’interno della crisi stessa possano derivare indicazioni circa la via d’uscita.

Questo tipo di crisi si sviluppa ogniqualvolta la società perde il senso – cioè, letteralmente, la direzione – del proprio incedere. Anche di tale tipo di crisi la storia ci offre esempi notevoli: la caduta dell’impero romano; la transizione dal feudalesimo alla modernità; il crollo del muro di Berlino e il conseguente crollo dell’impero sovietico e altri ancora.