184 – What Do Cooperative Firms Maximize, if at All? Evidence from Emilia-Romagna in the pre-Covid Decade

Paper di Guido Caselli, Unioncamere Emilia-Romagna; Michele Costa, University of Bologna e Flavio Delbono, University of Bologna.

Riassunto

Abbiamo svolto un accurato esame statistico dei bilanci di tutte le imprese registrate in Emilia-Romagna che hanno almeno un occupato nel periodo 2010-18, quindi dopo la recessione del 2009 e prima della crisi in corso. Il confronto tra le imprese cooperative (incluse le società di capitali controllate da cooperative) e le altre imprese ha evidenziato sostanziali differenze, soprattutto circa le strategie sull’occupazione.

Si conferma l’andamento anticiclico dell’occupazione cooperativa che, con esclusione del settore delle costruzioni, riesce addirittura ad incrementare l’occupazione sacrificando gli utili nei periodi di stagnazione o recessione. Inoltre, si rileva che le principali differenze tra i due tipi di imprese si concentrano soprattutto nel segmento delle imprese di maggiori dimensioni (in termini di fatturato).

Come effetto collaterale di queste azioni, il movimento cooperativo tende a stabilizzare l’occupazione complessiva, e contribuisce così anche a contrastare la diseguaglianza dei redditi, cresciuta anche in Italia negli ultimi decenni. Infine, un approfondimento del discusso settore della logistica evidenzia ampie differenze di redditività tra le cooperative e le altre imprese.

Abstract

The Italian region Emilia-Romagna ranks first among the world’s most important cooperative districts. Using a unique dataset covering all firms registered in the region, we investigate the performance of active firms in the period 2010-18.

By focusing on employment, revenue and profits of cooperative firms as compared to conventional firms, we disentangle the differences between the average performance of the two types of companies and detect the presence of a “size effect” driving much of the difference between them.

Moreover, our results strengthen previous empirical evidence about the countercyclical role of cooperative firms: they seem to optimize a mixture of employment and profits, assigning a greater weight to the former during downturns and stagnation.

Finally, we examine the regional logistics industry and compare also the profitability of employees in the two segments of the sector.

JEL Codes: L21, L25

Keywords: cooperative firms, employment, Gini decomposition

° We thank Daniele Brusha, Giulio Ecchia, Francesco Linguiti, Stefano Zamagni, Vera Zamagni and seminar audiences at MUEC (Bologna) and Unicoop (Florence) for help and suggestions. The usual disclaimer applies.