La ricerca “ECONOMIE DI LUOGO: fotografia e dimensioni qualitative delle cooperative di comunità” realizzata da AICCON e promossa dalla Scuola delle cooperative di comunità raccoglie la pluralità di esperienze nate a livello nazionale grazie all’attivismo delle comunità. La Scuola nasce dalla collaborazione tra Legacoop Emilia-Romagna e Confcooperative Emilia-Romagna.
La ricerca fa emergere come al 30 giugno 2021 siano state mappate 188 cooperative di comunità. Quasi 2 cooperative di comunità su 3 sono localizzate in un’area interna, ma si registra anche una quota rilevante nelle aree periurbane. Nel triennio 2018-2020 si registra un incremento «esponenziale» del fenomeno trainato soprattutto da specifiche aree territoriali (Toscana e Abruzzo): in questo arco di tempo sono nate più della metà delle cooperative mappate (57%). La forma giuridica maggiormente diffusa è quella della cooperativa di produzione e lavoro (44% delle realtà mappate), rilevante anche la presenza della cooperazione sociale (20%). Queste organizzazioni si caratterizzano per un’azione che coinvolte su una pluralità di settori di intervento, in primis il turismo (60%), la conservazione e tutela ambientale (47%) e l’agricoltura (38%), quindi spesso collegati con gli asset naturali e culturali.
Le attività realizzate generano una pluralità di impatti che, secondo la percezione delle cooperative rispondenti, insistono su molteplici ambiti collegati ai beni comuni e al territorio, ad esempio attraverso la creazione e lo sviluppo di filiere ed economie di luogo non strettamente turistiche (segnalato dall’80% delle realtà) o la rigenerazione del patrimonio (77%), ma anche al benessere delle comunità territoriali soprattutto in termini di socialità e vita comunitaria.