131 – L’impresa come bene comune

Il caso della accumulazione e uso delle risorse comuni nelle imprese cooperative.

Abstract

Le risorse comuni fanno parte della classe di beni quasi-pubblici e sono caratterizzate da rivalità e non-escludibilità nel consumo e nell’utilizzo. Lo sfruttamento e la gestione delle risorse comuni sono stati ampiamente studiati nel filone di letteratura che si origina nel 1990 dal lavoro di Elinor Ostrom. Al contrario, lo studio e l’analisi della presenza e del ruolo economico delle risorse comuni nelle organizzazioni imprenditoriali è stato fino quasi assente. Questo lavoro parte da queste constatazioni ed approfondisce le caratteristiche dell’emergere, delle funzioni e dei limiti economici delle risorse comuni nelle imprese. L’ impresa cooperativa o di mutuo beneficio rappresenta la forma organizzativa che, sia storicamente, sia sulla base delle proprie caratteristiche istituzionali, ha dimostrato di essere maggiormente compatibile con un ruolo centrale per forme di proprietà comune o indivisa. In tale forma imprenditoriale le risorse comuni appaiono svolgere tre funzioni prevalenti: (i) stabilizzazione e crescita del capitale dell’organizzazione per l’effettuazione di investimenti produttivi; (ii) costituzione di garanzie reali nei confronti dei prestiti contratti; (iii) assicurazione del collettivo dei soci contro eventi futuri negativi. La stabilizzazione del capitale dell’impresa, a cui è connessa la crescita dimensionale della stessa, e la costituzione di garanzie reali e di fondi assicurativi rappresentano le funzioni principali della comunalità delle risorse di capitale nelle cooperative.

Parole chiave: imprese cooperative; risorse comuni; rivalità; non-escludibilità; accumulazione di capitale; riserve indivisibili.