Lo scopo che assegno a queste note, esposte, per ragioni di spazio, in modo apodittico, è quello di avviare una riflessione che possa servire da pista di lancio per un discorso pubblico volto alla rifondazione del nostro sistema di welfare, che deve rimanere universalistico.
- E’ alla scuola di pensiero francescana che si deve principalmente, a partire dal XIV secolo, l’invenzione e la creazione di quel modello di ordine sociale che chiamiamo “economia di mercato” e che ha avuto la sua culla in terra di Toscana e Umbria. Quattro sono i pilastri di tale modello, che valgono a farci intendere la differenza tra economia di mercato in senso proprio e attivazione di un insieme di mercati per facilitare gli scambi. (Si rammenti che già nell’antichità esistevano mercati).
Il primo pilastro è la divisione del lavoro, ideata per dare a tutti, anche ai meno dotati in senso fisico e psichico, la possibilità concreta di lavorare. (Già nel Trecento, l’omiletica francescana diffondeva il seguente pensiero: “L’elemosina aiuta a sopravvivere, ma non a vivere; perché vivere è produrre e l’elemosina non aiuta a produrre”).