Innovazione sociale e sviluppo locale

Dalle dimensioni del concetto all’analisi territoriale

A cura di Sabrina Stoppiello[1], Manuela Nicosia1, Stefania Della Queva1, Chiara Orsini1, Mauro Caramaschi1, Paolo Venturi[2]

Il lavoro è il risultato del progetto di ricerca su Il settore non profit in Italia come motore di sviluppo locale e innovazione sociale, realizzato nell’ambito dei Laboratori per l’innovazione e la ricerca scientifica istituiti dall’Istat[1]. Il progetto si è avvalso del contributo di ricercatori esperti di terzo settore, sviluppo locale e innovazione sociale e territoriale[2], con i quali sono state condivise le riflessioni teoriche sulle dimensioni del concetto di innovazione sociale e sulle prospettive di analisi. L’obiettivo principale del progetto di ricerca era di analizzare il contributo del settore non profit come fattore di sviluppo economico e innovazione sociale, attraverso l’individuazione di “vocazioni territoriali” e “aree di specializzazione” da un lato, lo studio di nuovi modelli di economia e di produzione di beni e servizi, dall’altro.

Nell’ambito del progetto il gruppo di ricerca ha studiato il fenomeno dell’innovazione sociale nei tre ambiti di studio quali pubblico, privato profit, privato non profit, attraverso l’analisi di indicatori in grado di descrivere le iniziative attuate dai diversi attori socioeconomici e di valutarne il contributo nei contesti regionali di riferimento. Considerando inoltre la rilevanza politica che i processi di innovazione sociale hanno per le loro ricadute in termini di valore sociale prodotto, il progetto di ricerca ha come obiettivo l’analisi e la valorizzazione dell’output informativo disponibile, al fine di costruire indicatori capaci di misurarlo a livello territoriale (seguendo anche le sollecitazioni della L.106/2016 di Riforma del Terzo Settore).

Il metodo di lavoro si è basato sulle seguenti fasi: studio della letteratura sul tema; scomposizione del concetto di innovazione sociale e definizione delle dimensioni oggetto di studio; identificazione dell’ambito spaziale più opportuno in relazione ai diversi ambiti di analisi; costruzione di indicatori e di indici sintetici; costruzione della base di dati al fine di misurare il fenomeno a livello territoriale; analisi multidimensionale degli indicatori considerati. Il paper illustra i risultati raggiunti in termini di definizione operativa del concetto rispetto alle sue dimensioni principali, costruzione degli indicatori più pertinenti e analisi esplorative dei dati, anche in un’ottica di miglioramento delle fonti ed al contempo valorizzazione e potenziamento dell’informazione statistica disponibile.
[1] Il progetto è stato approvato dalla Commissione scientifica nell’ambito del Laboratorio 2 (ricerca socio-demografica) per l’annualità 2017/2018 (2017 – First call for projects, Progetto n. 153). Co-referenti del Progetto sono Manuela Nicosia e Sabrina Stoppiello. [2] Gli esperti coinvolti nel progetto di ricerca sono: Fabrizio Antolini (Università degli studi di Teramo), Elena Battaglini (Fondazione Giuseppe Di Vittorio), Valentina Piersanti ForumPA; Sara Rago (Studio Romboli – Società Benefit); Jacopo Sforzi (Euricse – European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises); Paolo Venturi (AICCON – Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit); Andrea Volterrani (Università degli studi Roma Tor Vergata); Elvira Zollerano (ForumPA).

 

[1] Istat, DCSE – Direzione Centrale per le statistiche economiche

[2] AICCON – Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit