Osservatorio su Finanza e Terzo settore

UBI Banca, con il supporto scientifico di AICCON, presenta l’ottava edizione dell’Osservatorio UBI BANCA su “Finanza e Terzo Settore” nato con l’obiettivo di monitorare in maniera continuativa lo stato e l’evoluzione del fabbisogno finanziario dei diversi soggetti che compongono l’imprenditorialità sociale italiana ed in generale il Terzo Settore.

Secondo i dati raccolti dall’indagine le previsioni per il 2019 si confermano quantomai positive: il 69,2%  e il 74,8% dei soggetti prevede rispettivamente entrate da contributi ed Enti Pubblici e da mercato stabili o in crescita. In evidenza il dato sulle S.r.l. con qualifica di impresa sociale: il 79,3% prevede una situazione stabile o in crescita circa le entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi sul mercato, con il 34,5% di questo tipo di soggetti sicuri di un miglioramento.

Quanto a consapevolezza sugli strumenti di finanza a impatto sociale, sono proprio le S.r.l. con qualifica di impresa sociale e i consorzi a mostrare una maggiore conoscenza, rispettivamente intorno al 45% e al 43%, valori più alti se paragonati al 36% del campione totale. Il 33,8% di chi conosce il tema è interessato all’utilizzo (16,9%) o sta già utilizzando (16,9%) strumenti di questo tipo. Le S.r.l sociali (30,8%) e le cooperative di tipo B (29,2%) mostrano livelli più elevati di utilizzo della finanza a impatto sociale. Le prime perché sono capaci di includere nella governance soggetti investitori, le seconde perché sono i soggetti della cooperazione sociale con più forte orientamento al mercato. Lo strumento più conosciuto e utilizzato risulta essere quello della finanza agevolata (es. Fondo Rotativo per le imprese del MISE, fondi agevolati BEI, ecc.)

Il rapporto conferma inoltre che la prima fonte di copertura degli investimenti effettuati negli ultimi 3 anni è costituita dagli istituti bancari(43,3%) che superano, seppur di poco, l’autofinanziamento (40,7%). In evidenza l’indicazione di soggetti privati tra le modalità utilizzate per coprire gli investimenti effettuati, dichiarata dall’8,2% dei soggetti intervistati.

Buone notizie arrivano per quanto riguarda le prospettive future: 2 organizzazioni su 3 prevedono, infatti, investimenti per il 2019. Nel 52,2% dei casi i soggetti intervistati pensano di coprire con l’autofinanziamento, seguito dall’affidamento agli istituti bancari (28,8%); anche in questo caso in evidenza l’indicazione di soggetti privati tra le fonti di copertura (9%) – preferita soprattutto, come prevedibile, dalle S.r.l. con qualifica di impresa sociale e in aumento rispetto alle precedenti edizioni per quanto riguarda il mondo della cooperazione sociale.

“L’ottava edizione del rapporto, per la prima volta ricompone il mondo dell’impresa sociale osservando congiuntamente la cooperazione sociale e le ‘S.r.l. imprese sociali’ delineando così un nuovo universo che persegue finalità comuni d’interesse generale, attraverso paradigmi di produzione del valore differenti.”  – sostiene Paolo Venturi, direttore AICCON – “I risultati mostrano come le S.r.l. con qualifica di impresa sociale siano naturalmente più aperte all’interlocuzione con gli investitori privati e abbiano un’alta propensione agli investimenti. La cooperazione sociale, in particolare quella d’inserimento lavorativo, si conferma sempre più intraprendente in una fase in cui i benefici legati all’efficientamento sembrano essersi esauriti. Nel suo terzo tempo la cooperazione sociale ha ricominciato a guardare a medio-lungo periodo, chiedendo al mondo della finanza una nuova generazione di servizi ad integrazione delle risorse. Un cambio radicale che richiede alle imprese sociali di investire in nuove funzioni e strategie capaci di gestire la complessità di progetti imprenditoriali ormai divenuti strutturalmente ‘eco-sistemici’”.

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