Società Benefit. Promuovere senso e valore nel perimetro offerto dalla normativa

Società Benefit. Promuovere senso e valore nel perimetro offerto dalla normativa

Paolo Venturi, Direttore AICCON
Luca De Benedictis, Ricercatore AICCON
Serena Miccolis, Ricercatrice AICCON

La possibilità di immaginare “prima” e di progettare poi il “dopo” è legata ad una vera e propria azione trasformativa (riformare infatti, non basta). Cambiare le regole del gioco diventa perciò la premessa di uno sviluppo che non può essere più misurato contabilizzando e monetizzando gli scambi economici, ma che deve trovare espressività nella felicità e nella prosperità di un popolo.

Una prospettiva questa che la pandemia ha reso ancora più urgente e radicale. Lecito è il desiderio di “rimbalzare in avanti” ma occorre chiedersi “come” farlo e “perché” il valore che ci apprestiamo a produrre dovrebbe essere più sostenibile ed equo di quello generato negli ultimi anni. In altri termini la domanda sul futuro non può esimersi dall’affrontare la questione legata alla produzione e condivisione del valore.

Per troppo tempo abbiamo associato il “codice della ricchezza” alla moralità dell’impresa di far profitti e il “codice della solidarietà” e della sostenibilità alla capacità redistributiva dello Stato. Una visione dicotomica e separata da superare velocemente, poiché una prospettiva realmente trasformativa non può rinunciare alla ricomposizione di questi due codici tanto nelle politiche pubbliche, quanto e soprattutto nelle ricette che in questi giorni stiamo scrivendo per rilanciare l’economia del nostro paese.

Occorre uscire dal riduzionismo che relega l’imprenditorialità nella sfera degli “interessi individuali” e riscoprire la dimensione “contributiva e civile” del fare impresa. Tratti questi presenti nell’”innovazione legislativa” che in Italia ha dato vita alle Società Benefit rendendo, di fatto, il nostro paese, la nazione con la più ampia possibilità di scelta delle tipologie d’impresa vocate alla socialità e alla socievolezza (comunità).

In Italia si è creato infatti un ecosistema di istituzioni che partendo dal Non Profit – abbreviazione di not-for-profit – e passando per la cooperazione ha raggiunto le sponde del for profit.

La consapevolezza che la società abbia bisogno dell’impresa (per produrre valore), tanto quanto l’impresa abbia bisogno della società (per competere), sta creando una nuova generazione di istituzioni ibride: una terra di mezzo popolata da “imprese intenzionalmente sociali.

In questo nuovo scenario, che la politica in primis dovrebbe riconoscere e valorizzare, l’innovazione radicale prodotta dalle Società Benefit contribuisce in maniera significativa a recuperare il significato originale della competizione.

 

Per saperne di più guarda il video del Webinar dedicato alle Società Benefit: