Storia tascabile della cooperazione sociale in Italia

La storia della cooperazione sociale in Italia, è una storia recente. Un fenomeno giovane iniziato a cavallo fra gli anni ’70 e ’80 la cui nascita non può essere raccontata senza ripercorrere i grandi cambiamenti sociali e culturali avvenuti a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. È una storia germogliata nelle pro-vince dentro le case delle famiglie durante gli anni della ricostruzione, negli oratori delle parrocchie dove nuove generazioni di sacerdoti promossero l’aggregazione giovanile, nelle scuole frequentate per la prima volta da alunni con esigenze diverse.

Come tutte le nuove forme organizzative furono molti i fattori che la promossero. Un ruolo di primo piano in questo processo, fu costituito dai vincoli economici e dai limiti organizzativi delle amministrazioni pubbliche, che dopo la crisi petrolifera affrontavano la necessità di razionalizzare la spesa pubblica socio-assistenziale. Al contempo, si diffondeva un clima culturale meno incline alla produzione diretta dei servizi da parte dell’attore pubblico. Mentre lo scenario sociale mutava svelto sotto la spinta di riforme epocali, come la chiusura dei manicomi e degli orfanotrofi, la domanda di servizi più personalizzati e di maggiore qualità, saliva. A darle risposta sopraggiunse una realtà nuova, alternativa, ancora in fasce, non sempre consapevole di ciò che stava diventando in un’Italia in fermento che stava accogliendo i diritti civili come quello al lavoro per tutti, il diritto alla famiglia, alla salute e i diritti sociali.