
Quanto vale il non profit?
31 Ottobre 2025Prosegue la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e AICCON con la nuova edizione dell’Osservatorio Finanza e Terzo Settore, giunto al suo quattordicesimo anno di attività.
Il percorso di ricerca e ascolto avviato nel tempo si conferma uno strumento prezioso per comprendere l’evoluzione delle organizzazioni dell’economia sociale e il loro rapporto con il sistema finanziario.
Dall’indagine 2025 emerge un Terzo Settore capace di adattarsi ai cambiamenti e di continuare a generare valore economico e sociale anche in una fase segnata da transizioni profonde digitali, ambientali e demografiche.
Un settore resiliente, che chiede però nuove forme di collaborazione e strumenti finanziari più coerenti con le proprie specificità.
Imprese sociali e accesso al credito: crescono le garanzie, si restringe il credito
Dopo un periodo di relativa stabilità, si registra un minore accesso al credito da parte delle imprese sociali, accompagnato da un aumento significativo delle richieste di garanzie a copertura dei finanziamenti: le garanzie proprie coprono oggi oltre la metà dei prestiti concessi (53,1%, +34,7 punti rispetto al 2024), mentre crescono anche le garanzie di terzi (32,1%, +11,1 punti).
Un dato che suggerisce un sistema finanziario più prudente e, al contempo, un settore che fatica ad accedere a strumenti di credito adeguati alle proprie caratteristiche.
Fabbisogni e risorse: si riducono gli investimenti ma cambia la direzione
Il triennio 2021–2024 segna un rallentamento degli investimenti, ma la prospettiva per i prossimi anni appare orientata a una diversa distribuzione delle risorse disponibili.
Le imprese sociali tendono infatti a spostare l’attenzione dal potenziamento tecnologico alla solidità organizzativa, con priorità che includono il rafforzamento del capitale umano, la sostenibilità gestionale e la capacità di innovare i propri modelli di governance.
Cambia anche la composizione delle fonti di finanziamento: l’autofinanziamento resta la principale leva di copertura, mentre il credito bancario diminuisce. Si rafforza invece l’interesse verso strumenti di finanza a impatto e partnership pubblico-private.

Le direttrici dello sviluppo strategico: lavoro, digitale, sostenibilità e impatto
Le imprese sociali italiane si muovono oggi lungo quattro grandi direttrici strategiche: lavoro, trasformazione digitale, sostenibilità socio-ambientale e valutazione d’impatto.
-
Lavoro: cresce la capacità di inserimento di nuovo personale (76%, +9 punti) e la ricerca di competenze qualificate in ambiti come progettazione, amministrazione, finanza e sostenibilità.
-
Digitale: il 92% delle organizzazioni prevede investimenti nei prossimi 12 mesi (+31 punti) e quasi la metà sta esplorando l’uso dell’intelligenza artificiale, a conferma di una maggiore consapevolezza sulle opportunità tecnologiche.
-
Sostenibilità: il tema ambientale entra in modo strutturale nelle strategie organizzative, con il 48% delle realtà che dichiara interesse o azioni concrete in materia di economia circolare.
-
Impatto: si consolida la cultura della valutazione, anche se oltre sette organizzazioni su dieci segnalano che le banche con cui collaborano non raccolgono ancora dati non economico-finanziari nella valutazione del merito creditizio.
Un rapporto con le banche che cambia volto
Il legame tra imprese sociali e istituti di credito resta solido, ma cambia la percezione del ruolo strategico della banca.
Oggi, oltre agli strumenti finanziari, le imprese sociali chiedono al sistema bancario di diventare attore di sviluppo territoriale:
-
capace di costruire prodotti impact dedicati al territorio,
-
di favorire relazioni tra soggetti profit, non profit e Pubblica Amministrazione,
-
e di integrare obiettivi economici e sociali nelle proprie strategie operative.
Si rafforza anche la domanda di servizi non finanziari, come accompagnamento progettuale, formazione e networking, mentre la soddisfazione complessiva verso le banche resta elevata ma motivata da fattori diversi rispetto al passato.

Il ruolo delle banche nelle transizioni
La ricerca sottolinea un consenso ampio sul ruolo che il sistema bancario può svolgere nel sostenere le tre grandi transizioni che attraversano il Terzo Settore:
-
il 96% delle imprese sociali riconosce l’importanza di solide relazioni strategiche tra banche e imprese sociali nella transizione sociale;
-
il 57% ne evidenzia il ruolo chiave nella transizione digitale;
-
il 56% nella transizione ambientale.
Un dato che conferma la necessità di una finanza sempre più integrata e relazionale, in grado di coniugare performance economiche e impatto sociale.
Ripartire dalle relazioni per costruire nuove economie
L’edizione 2025 dell’Osservatorio indica con chiarezza che il futuro dell’economia sociale passa da una rinnovata alleanza tra imprese sociali, sistema bancario e territori.
Una collaborazione capace di generare conoscenza, fiducia e soluzioni finanziarie su misura per affrontare le sfide di un contesto in profonda trasformazione.
Outlook dell’Impresa Sociale: uno sguardo sul futuro delle cooperative
Anche quest’anno, l’Osservatorio si arricchisce con l’Outlook Intesa Sanpaolo dell’Impresa Sociale, realizzato da Ipsos Italia e AICCON, con il patrocinio di Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali e CGM.
L’analisi rileva il sentiment e le prospettive di un campione di cooperative sociali, evidenziando le criticità legate all’aumento dei costi e alla carenza di personale, ma anche una crescente attenzione verso strumenti finanziari dedicati e la costruzione di partnership più solide con banche e Pubblica Amministrazione.



