
Finanza e Terzo settore: pubblicato l’Osservatorio 2025
5 Novembre 2025Il Terzo settore italiano rappresenta un attore fondamentale per la coesione sociale e il welfare, ma continua a incontrare difficoltà significative nell’accesso al credito bancario. La ricerca “Finanza Etica ed economia sociale: sfide e prospettive per il Terzo settore”, realizzata da Banca Etica e Forum Nazionale del Terzo Settore con il contributo scientifico di AICCON, analizza i rapporti tra economia sociale, banche e servizi assicurativi
L’indagine si è articolata in una parte qualitativa basata su una survey condotta su un campione di 1.313 Enti del Terzo settore, e una parte quantitativa, che include l’analisi degli andamenti creditizi di un campione privilegiato di oltre 5 mila clienti persone giuridiche di Banca Etica dal lato della raccolta e mille dal lato degli impieghi.
Principali evidenze
Dall’analisi emerge un quadro articolato:
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Bancarizzazione elevata, soddisfazione limitata: il 98,1% delle organizzazioni del Terzo settore è bancarizzato, con il 22% che utilizza più di un istituto di credito. La soddisfazione verso le banche è moderata (41,2%), con valori più elevati (fino al 51,3%) in presenza di personale e strutture dedicate al Terzo settore.
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Uso degli strumenti finanziari: prevale un utilizzo basilare dei servizi bancari, concentrato su depositi e pagamenti. Il ricorso al credito a breve termine riguarda solo il 9,2% del campione, quello a medio-lungo termine il 6%.
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Servizi assicurativi: l’esposizione è elevata (86,1%) e la soddisfazione molto alta (86,6%), in particolare grazie a prodotti specializzati, pur limitati agli obblighi normativi.

Dinamiche economiche e resilienza
Le organizzazioni hanno mostrato capacità di resilienza agli shock economici e sociali. Il funding mix rimane equilibrato, con il 68,6% delle entrate da fonti private e il 31,4% da fonti pubbliche, di cui circa un terzo proveniente dal mercato. Tuttavia, l’aumento dei costi operativi e del lavoro ha impattato sul risultato gestionale: il 66,5% degli enti ha registrato un incremento dei costi e il 32% prevede un’erosione della capacità di generare avanzo nel prossimo futuro.
Gli investimenti si concentrano su immobilizzazioni materiali (39,5%), marketing e comunicazione (36,3%) e formazione del personale (35,9%), mentre restano limitati gli investimenti in innovazione e sostenibilità.
Le principali criticità riportate dagli enti riguardano la ricerca di nuovi volontari (63,7% per ODV e APS), il rispetto della normativa (35,7%) e le relazioni con la Pubblica Amministrazione. Le imprese sociali indicano come sfide principali l’aumento dei costi di produzione e del lavoro (48,5%).

Banca Etica: un approccio in controtendenza
In un contesto nazionale in cui le organizzazioni non profit ricevono solo l’1% dei prestiti alle imprese, Banca Etica si distingue per l’attenzione verso il Terzo settore e l’economia sociale. Nel suo portafoglio, il 18,1% degli impieghi è destinato a enti senza scopo di lucro, quota che sale al 44,7% considerando anche le cooperative sociali e al 60% includendo tutte le cooperative. Nonostante le difficoltà economiche recenti, la qualità del credito si mantiene elevata grazie alla diversificazione delle fonti e al forte legame territoriale.




